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Terry e i pirati


  • « Ricordati, Milton, disegna le tue storie solo per l’uomo che compra il giornale. 1 ragazzi vedranno i tuoi personaggi soltanto se il loro padre acquisterà il giornale e lo porterà a casa! » Sono queste le parole che Heine Ricker, redattore capo del Dispatch di Columbus, Ohìo, continuava a ripetere al giovanissimo Milton Caniff, diciott’anni all’incirca, che stava affrontando il problema di decidere quello che avrebbe fatto nella vita: il disegnatore di fumetti oppure l’attore drammatico.
  • Billy Ireland, un altro personaggio al quale Caniff confessa di dovere molto per i suoi consigli, a questo proposito, gli diceva: « Continua a disegnare, non lasciare il tuo calamaio, ragazzo! Gli attori non mangiano regolarmente! ». Fu così, con questi precettori, che Milton Caniff si diede definitivamente al fumetto diventando un maestro della « comic art », il disegnatore che più di ogni altro ha impresso una svolta decisiva al fumetto moderno, sia sotto l’aspetto della grafica pura (moltissimi disegnatori si sono rifatti al suo stile completamente innovativo), sia sotto quello del contenuto (sceneggiature e montaggi che prima di lui nessuno aveva tentato).
  • Milton Caniff nacque ad Hillsboro, nell’Ohio, il 28 febbraio 1907. Era figlio di un tipografo e fu a contatto con la carta stampata fin dai suoi primi anni. La vocazione per il disegno non tardò a manifestarsi: a tredici anni frequentò la Stivers High School a Dayton e nelle ore libere incominciò a lavorare come apprendista nel reparto artistico del Dayton Journal Herald, seguendo anche un corso di disegno per corrispondenza, il Landon Cartoon Course, Quando iniziò a frequentare l’università a Columbus, passò a lavorare presso il Dispatch, dove incontrò alcune delle persone che decisero il suo futuro con i loro consigli, fece il dirigente dei boy-scout e continuò a recitare in filodrammatiche. Laureatosi in belle arti nel 1930, aprì con l’amico Noel Sickles uno studio pubblicitario e rinunciò definitivamente a fare l’attore.
  • Nel 1932, quando la sua preparazione tecnica poteva ormai dirsi ultimata, si trasferì a New York, lavorando presso l’Associated Press. Il più importante incarico fu quello di preparare i ritratti dei trentacinque candidati alle elezioni presidenziali: il ritratto di Roosevelt, che conquistò la Casa Bianca, fu poi utilizzato per molti anni nell’iconografia ufficiale e nella propaganda politica. In quegli anni Caniff approdò anche definitivamente al fumetto: realizzò infatti le strisce comiche di « Pufty the Pig », quelle di « The Gay Thirties » e quelle di « Dickie Dare », il cui protagonista era un ragazzo sognatore.
  • L’avvenimento decisivo si verificò nel 1934, quando il capitano Joseph M. Patterson, editore del New York Daily News, preoccupato dalla concorrenza che proprio allora aveva sfornato Flash Gordon, Jungle Jim e Secret Agent X-9, si mise in cerca di un giovane disegnatore di notevole qualità per realizzare una striscia altrettanto importante e suggestiva.
  • Caniff gli propose la storia di un ragazzo nell’Estremo Oriente; voleva chiamarlo Tommy Tucker, ma a,Patterson il nome non parve centrato. Caniff propose allora una lista di una cinquantina di nomi e tra questi Patterson scelse quello di Terry (diminutivo di Terence) e, poiché la storia sarebbe stata imperniata sui pirati del Mar della Cina, volle che il titolo della striscia fosse: « Terry e i pirati ». Apprestandosi a varare questo nuovo character, dal quale il New York Daily News e diversi altri giornali americani si attendevano molto, Caniff volle documentarsi con molta precisione (un’abitudine, questa, che non abbandonerà mai). « Quando decidemmo » ha scritto poi lo stesso Caníff « che l’azione si sarebbe svolta nei mari della Cina, la prima cosa che feci fu di recarmi alla Biblioteca Pubblica di New York, per consultare tutto quello che c’era sull’Estremo Oriente.
  • Fino a quel momento non sapevo nulla della Cina, ma, e questo mi era di conforto, i miei futuri lettori erano nelle stesse condizioni. » Completò la sua documentazione nei musei e nei negozi di antiquariato e di cineserie, in modo che ogni particolare dei disegni e del racconto potesse essere sempre preciso e autentico. Finalmente il 21 ottobre 1934 il New York Daily News e il Chicago Tribune, insieme ad altri giornali, poterono annunciare l’inizio della nuova storia e pubblicarono la striscia « Introducing Terry and the Pirates ».
  • 1 lettori fecero così la conoscenza di Terry Lee, un ragazzino di circa dodici anni, dai capelli biondi, pantaloni alla zuava, maglia a righe orizzontali e giacchetta nera. La didascalia diceva: « Terry è un ragazzo molto sveglio e audace: suo nonno gli ha lasciato la mappa di una miniera abbandonata in Cina ».
  • « Gli altri personaggi che vedremo in azione in questa caccia al tesoro sono… » e seguivano i ritratti dei comprimari. Anzitutto quello di Pat Ryan, il tutore di Terry, un distinto ed elegante ufficiale irlandese, un po’ fanfarone, sempre con una pipa tra i denti; poi quelli di Dale Scott, una graziosa ragazza bionda, e di suo padre OI’Pop Scott, pilota del battello con il quale Terry andrà alla ricerca del suo tesoro; quindi quello di Poppy Joe, pirata, il primo dei tanti cattivi di cui sarà popolata la storia, e infine quello di George Webster Confucius, detto più brevemente Connie, un cinesino tutto pepe, cuoco di bordo (il suo nome celebrava tre grandi personaggi di cui Connie si considerava erede spirituale: il primo presidente degli Stati Uniti, George Washington; l’autore di uno dei più importanti dizionari di lingua inglese, Webster; e il grande filosofo cinese Confucio).
  • Il 22 ottobre « Terry e i pirati » prese l’avvio su alcuni dei maggiori e minori giornali americani e fu subito un successo. La caccia al tesoro di Terry continuò per molte puntate tra avventure di ogni genere e in questa fase il biondino fece un po’ da spettatore alle imprese del suo grande amico Pat Ryan, assumendosi il ruolo di deus ex machina nelle situazioni più delicate, ma ben presto il suo peso divenne maggiore, specie quando i quattro amici incominciarono a battersi non solo contro pirati uomini, ma addirittura contro una super pirata, la demoniaca Dragon Lady, una bellissima eurasiatica dalla pelle bianca e gli occhi a mandorla.
  • Evidentemente Milton Caniff, il cui stile si stava facendo sempre più perfetto, stava mettendo a profitto l’insegnamento di Heine Ricker e, preso il gusto di fare l’occhiolino ai papà dei suoi lettori, finì per trasformare sempre più « Terry e i pirati » in un fumetto per adulti, nel quale, naturalmente, l’ingrediente sessuale diventava fondamentale. Dragon Lady fu la prima delle sofisticate donnine che Caniff andò sciorinaDdo tra il 1937 e il 1946: lo scrittore Steinbeck dichiarò che Dragon Lady aveva il potere di « riscaldare le vecchie ossa e di fare sospirare i capelli grigi ». Il personaggio si ispirava ad una donna pirata cinese realmente esistita che si faceva chiamare Lai Clioi e fu presente per molti mesi nelle strisce di Terry, tornandovi poi periodicamente.
  • Un altro personaggio femminile di prima grandezza fu Burma, una ex collaborazionista ravveduta, ricercata in India dalla polizia e dal servizio segreto inglese, grande amica di Terry e ufficialmente tutrice di una tenera fanciulla, Belinda (il primo amore di Terry), con il nome di signora Cornelia Cheddo. Caniff ebbe tanta simpatia per questo suo personaggio, una bionda affascinante e sensuale, che ad un certo punto pensò di riabilitarla completamente, ma un intervento di Lord Mountbatten, comandante delle forze alleate nel Pacifico, fece desistere il disegnatore da questo proposito.
  • Non meno importanti tra le donnine di Terry negli anni che precedettero la seconda guerra mondiale, furono April Kane, Hu-Shee (un’asiatica materna e dolce), Normandie e Rouge (una bellissima donna dall’aspetto innocente ma incallita criminale). Connie, il divertentissimo cinese dai nomi altisonanti, continuò a costituire per anni, insieme all’altissimo e ineffabile Big Stoop, la nota divertente della striscia che, nel frattempo, si era però fatta estremamente seria.
  • Le avventure di Terry in Cina, una volta terminato il cielo del ritrovamento del tesoro del nonno, si erano portate nel pieno della guerriglia che si era scatenata tra i cinesi e gli aggressori giapponesi. La parola « guerra », detta nel modo più serio, era emersa fin dal 1937 nelle strisce di Terry. In proposito Caniff ha dichiarato: « Il mio insistente realismo nel 1937 mi costrinse ad avvertire il pubblico che in Oriente si stava sviluppando una guerra disastrosa, dalla quale neppure noi americani avremmo potuto restare estranei. Nessuno si oppose al fatto che la storia di Terry, nell’accezione popolare, venisse definita un racconto di guerra ».
  • Iniziata come un’avventura di fantasia adatta ai ragazzi, con qualche compiacimento (vedi le donnine) per gli adulti, la storia di Terry era infatti divenuta un fumetto di attualità chiaramente realizzato ormai per adulti. Terry si era fatto più grande e, trascurando i suoi proverbiali pirati, si era progressivamente avvicinato ai problemi contingenti della Cina, al dramma che quella nazione stava vivendo per l’aggressione giapponese. Aveva quindi sentito l’impulso di fare qualcosa di concreto e, perdendo di vista l’amico e ex tutore Pat Ryan (che scomparve completamente dalle strisce), si era avvicinato all’aviazione frequentando l’accademia e divenendo cadetto. La scelta dell’arma fu influenzata dallo Stato americano in cui Caniff era nato: quell’Ohio che aveva dato alla storia dell’aviazione due personaggi chiave, i fratelli Wright di Dayton, che per primi avevano volato su un aereo a motore.
  • Il nuovo amico e tutore di Terry in aviazione fu il colonnello Flip Corkin (ispirato ad un personaggio reale, il colonnello Philip C. Cochran). La tavola domenicale del 17 ottobre 1942 vide l’investitura ufficiale di Terry come pilota dell’aviazione americana e le undici vignette che la compongono fanno parte della storia recente degli Stati Uniti. Passeggiando tra gli aerei, gli hangar e i capannoni, dove i meccanici sono al lavoro sui motori, il colonnello Corkin recita infatti, a beneficio di Terry, un lungo monologo, nel quale dice tra l’altro: « Ora sei un pilota dell’aviazione americana. Non ti sventolerò la bandiera davanti agli occhi, ma talune cose non le devi dimenticare. Dovrai sempre metterti nella condizione di poter difendere il paese che ti fornisce i mezzi per farlo. Voglio che tu sia sveglio, furbo e orgoglioso di essere un pilota. Non dimenticare mai che ogni pallottola che sparerai, ogni gallone di carburante e di olio che consumerai, sono stati trasportati grazie all’abnegazione di piloti che hanno volato attraverso le peggiori zone del mondo ».
  • Ma Corkin non si accontenta di istruzioni generiche; allarga il discorso ai problemi della filosofia militare americana: « Vi scoccerete da matti con l’esercito e con la burocrazia, ma dovete essere pazienti. La vecchia aquila è sempre riuscita, alla fine, ad avere in mano la palla buona, in tutte le guerre, fin dal 1776. Quando sarai nel cielo azzurro e infinito, di cui parla la canzone, ricordati che tanti bravi ragazzi stanno per morire nel Pacifico, in Alaska, in Africa, in Gran Bretagna, nelresto dell’Asia. In patria contano su di voi per un avvenire sicuro! ». Il monologo di Corkin divenne tanto famoso che venne inserito nel Congressional Record, il disco del Congresso americano che raccoglie i documenti pubblici più significativi e la tavola domenicale fu ripubblicata più volte in diversi giornali.
  • Terry, nonostante la tragedia che stava svolgendosi in tre quarti del mondo, poté combattere una guerra più avventurosa e più affascinante delle altre: fece parte infatti della 14′ Squadriglia dell’U.S.A.F. operante in Cina, tra le famose e leggendarie « Tigri Volanti » del generale Claire Chennault. La popolarità di Terry e del suo autore Caniff erano aumentate al punto che l’ex biondino divenne per i militari americani il simbolo della loro guerra in difesa della libertà e della democrazia.
  • Caniff fu invitato a collaborare alla difesa nazionale e tra le tante cose che disegnò, nel quadro della propaganda bellica, realizzò anche una famosa tavola che insegnava ai soldati americani a distinguere i cinesi (alleati) dai giapponesi (nemici). La tavola venne pubblicata su tutti i giornali americani e fu quindi ristampata in grande quantità e distribuita alle truppe operanti nell’Estremo Oriente. Caniff fu anche scelto per disegnare strisce su molti giornali d’evasione che venivano distribuiti alle truppe.
  • All’inizio tentò una versione particolare di Terry, che aveva come protagonista la fatale Burma, ma il Syndicate per il quale Caniff realizzava la serie di Terry si oppose, costringendo l’autore ad inventare un nuovo personaggio, l’affascinante Miss Lace che, al pari di Betty Grable, l’attrice del momento, divenne l’inseparabile e ideale compagna di tutti gli americani in divisa nel mondo.
  • « Lo scopo fondamentale del nuovo comic » scrisse poi Caniff « era quello di offrire a tutti gli uomini in divisa un personaggio simpatico che sentissero proprio loro. Per questa ragione Miss Lace (la serie fu intitolata « Male Call ») non è stata mai ceduta a quotidiani civili. Poiché i soldati erano in continuo movimento e non potevano seguire storie a puntate, ideai una striscia ogni volta conclusa in se stessa e non infoltita di personaggi. Una bella ragazza si guarda sempre con piacere! »Per diversi anni Caniff continuò a disegnare Terry per i civili e Miss Lace per i militari. Terminata la seconda guerra mondiale e chiusa la serie di « Male Call », Caniff si dedicò completamente a Terry, continuando a mietere successi finché nel 1945 non venne annunciato che di lì a due anni, con la scadenza del contratto per Terry che legava Caniff al News Tribune Syndicate, il disegnatore avrebbe abbandonato quel personaggio. E così, infatti, puntualmente avvenne.
  • Nel 1947 Caniff chiuse il suo ciclo di « Terry e i pirati » che era durato tredici anni e si dedicò al nuovo personaggio Steve Canyon, questa volta tutto suo e senza vincoli di diritti. Ma Terry non morì: le sue storie, infatti, vennero continuate da un altro validissimo disegnatore, George Wunder, nato a New York nel 1911, scrittore e cartoonist. Wunder riprese Terry laddove Caniff lo aveva lasciato, imitandone in un primo tempo il disegno, ma poi allontanandosene fino ad imporre un gusto proprio che molti criticano ma che molti altri adorano. Il nuovo disegnatore proseguì le avventure del giovanotto biondo, come se la seconda guerra mondiale non fosse mai finita, accentuando così quel carattere conservatore ed oltranzista che la striscia aveva già avuto con Caniff.
  • Terry ha fatto carriera in aviazione ed è diventato colonnello, un colonnello molto giovane (non dimostrerà più di una trentina di anni): il segno incisivo del suo nuovo disegnatore lo ha trasformato in un rappresentante ideale del militarismo di tutti i tempi: una mascella quadrata, due occhi da falco e i biondi capelli dalla sfumatura molto alta che lo fanno sembrare di origine prussiana. Quanto è diverso il Terry di oggi dal ragazzetto dodicenne che nel 1934 andò a vivere le sue avventure spensierate in Cina, alla ricerca del tesoro sulla scorta della mappa lasciatagli dal nonno!
  • Terry ha combattuto la guerra fredda (i russi hanno sostituito i giapponesi e i pirati, suoi tradizionali rivali), si è battuto in Corea, ha lavorato nel controspionaggio (dedicandosi a complesse missioni in Germania) e poi, come tanti altri americani, è finito in Vietnam, sempre tenendo alta la bandiera dell’oltranzismo militarista degli Stati Uniti. Nelle sue avventure è ricomparsa Dragon Lady (che naturalmente è dalla parte della Cina di Mao) e appare sovente Dolores Deepsix, rappresentante del congresso americano, una politicante che si vale spesso della collaborazione di Terry per risolvere i suoi problemi nei rapporti con l’aviazione.
  • locandina della serie televisiva americana

  • Nelle tavole domenicali del 25 giugno 1961 George Wunder ha fatto rifare a Terry la scena del 17 ottobre 1942 (quella del « come ti allevo un aviatore ») dando però a lui la parte che era stata di Corkin. A un giovane che non sa decidersi tra l’aviazione e i marines, Terry dice: « I ragazzi in gamba non si fermano mai.
  • Questo lavoro richiede uomini che abbiano la passione di fare scoperte e aumentare le conoscenze umane. Alcuni di voi giovani vivranno le più grandi avventure, faranno i maggiori progressi che siano stati fatti da quando l’uomo esiste. Mi sembra di essere un sergente che recluta ragazzi per l’aviazione… ma l’era spaziale è iniziata e dovevo farne il punto! ».
  • 1 meriti politici e civili di Terry e del suo nuovo creatore sono stati riconosciuti da associazioni combattentistiche e dalle più alte autorità militari americane. Nel 1967 Wunder ha vinto anche la Chiave d’Oro dell’associazione dei cartoonists americani con una motivazione che tra l’altro dice: « Wunder è riuscito a superare uno dei più grandi ostacoli della nostra professione: rilevare una strip di enorme successo da un grande collega e proseguirla, plasmandola con immaginazione e con stile originali ».

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