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Buster Brown


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  • Se, con Yellow Kid, Richard Felton Outcault si era immerse nello strato più miserabile del popolo americano (i ghetti delle grandi città), con il suo secondo famoso personaggio gli strali della sua caustica polemica si appuntarono verso lo strato a più alto livello della borghesia americana. Buster Brown, infatti è lindo, sempre ben pettinato (pare quasi che indossi una elaboratissima parrucca bionda con la frangetta perfettamente tagliata), vestito in modo effeminato, come usava allora, con dei calzetti bianchi sempre puliti, scarpette nere di vernice e un grande fiocco al collo. Ma è un enfant terrible.
  • Un personaggio divertente, ma al tempo stesso odioso e screditato, fustigatore dei costumi delle ricche famiglie americane dell’inizio del novecento, provviste di tanti parenti (le cugine di Buster Brown sono un’intera tribù), di cameriere, di maggiordomi, di grandi e ben curati giardini e sempre impegnate in lunghe crociere per mare. Accanto a Buster Brown, nella veste di compagno dei suoi tiri birboni, c’è un cane, il bulldog Tige, dispettoso e perverso quanto il suo padrone.
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  • Buster Brown nasce nel 1902, nel New York American Journal di William Randolph Hearts, come una vera e propria storia quadrettata e provvista di regolari balloons che escono dalla bocca dei protagonisti. Outcault adotta con Buster Brown una singolare caratteristica che si riallaccia al schema delle favole di Fedro e di Esopo: dall’ultimo quadretto di ogni storia, infatti, scaturisce sempre una morale (e cioè “resolved“, nell’originale).
  • Tra le tante storie (Buster Brown sopravvive dal 1902 al 1908), vale la pena di ricordarne alcune. Una delle più famose è quella in cui l’azzimato ragazzino riceve la visita delle sue innumerevoli cuginette che lo straziano di baci e di abbracci costringendolo, per sottrarsi alle loro effusioni, ad eclissarsi nelle siepi del giardino e a fuggire di casa insieme al suo inseparabile Tige, pure lui travolto dagli abbracci. La morale finale dice  tra l’altro: « I grandi baciano i bambini che non hanno nessuna voglia di essere baciati. Conosco gente che bacia bambini altrui e poi va a casa a prendere a schiaffi i suoi. Chi picchia i bambini non dovrebbe averne! ».
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  • In un’altra storia Buster Brown festeggia a modo suo il compleanno, mettendo un paio di petardi nella torta al posto delle candeline. Nello sconquasso che segue in casa allo scoppio dei petardi, Buster Brown fugge, agitando la bandiera americana e gridando: « O libertà o morte » e la cameriera ribatte: « ora ti facciamo vedere noi le stelle e anche le strisce! ». la morale dice tra l’altro: « non è patriottismo sparare petardi o pistolettate o gonfiare gli occhi degli altri a botte. Questa e la solita passione americana per la confusione, per la malvagità gratuita e per il chiasso » e inoltre « non dobbiamo limitare il nostro patriottismo ad un giorno o la nostra religione alla domenica mattina ».
  • Un giorno Buster Brown applica un grande cerotto sulla schiena del suo cane per curargli la lombaggine e poi deve farne di tutti i colori per riuscire a strapparglielo via. « Grazie a Dio è finita! » conclude Buster Brown, quando finalmente il cerotto si stacca, e la morale finale commenta: « Tutto finisce. Appena comincia, una cosa viaggia verso la morte. I piccoli e le preoccupazioni che abbiamo oggi saranno solo un ricordo di qui ad un anno. Su con il morale e cerchiamo di ottenere adesso dalla vita tutta la gioia che possiamo ».
  • Le morali di Outcault e di Buster Brown toccano tutti i settori, anche se talvolta appaiono un po’ forzate e gratuite. Eccone alcuni stralci: « Non c’è da meravigliarsi se è considerato poco dignitoso darsi al commercio, dal momento che i nostri modi di trattare sono putridi e falsi come le cose che si barattano ». Oppure: « Ci sono persone che fanno molto chiasso e richiamano su di loro l’attenzione, ma le loro vite sono peggio che inutili e tutti si sentono sollevati quando finalmente se ne vanno », oppure infine: « Non quello che tutti dicono, perché a nessuna va di sentirlo. Ma dite qualcosa di accettabile e tutti si fermeranno ad ascoltarvi. Dite qualcosa di nuovo e il mondo vi pagherà denaro sonante per sentirvi ».
  • In Italia Buster Brown apparve sul Corriere dei Piccoli tra il 1908 e il 1914 con il nome di Mimmo Mammolo, mentre il bulldog Tige fu battezzato Medoro. Quando ad Outcault, dopo aver interrotto la produzione di questo secondo famoso personaggio, fondò con il figlio un’agenzia di pubblicità che diresse fino alla morte nel 1928.
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