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Diario di Nico


Come molti sapranno, Comicsando è stato pensato dal sottoscritto per gioco e per interesse, sia  per il web che per i comics (come ho già spiegato altrove), ma, col tempo, credo che sia diventato soprattutto una sorta di “Training autogeno“.

I Fumetti fanno parte del mio mondo da sempre – a casa mia, li si può trovare dapertutto –  sono stati è lo sono ancora tutt’ora un elemento importantissimo. Ma non sono stati i soli ad appassionarmi, infatti, seguo anche altri strumenti di comunicazione di massa, e poi ancora; politica, giornalismo, musica, lettura, pittura, poesia, recitazione, canzoni, sport, calcio ecc. ecc.  che ritengo comunque importanti per la mia formazione di persona, cittadino napoletano, e cosmopolita dell’immaginario.

Questo pagina vuole essere una sorte di diario sentimentale,dove inserirò una serie di link (da Wikipedia), su tutto quello chi mi appassiona: passato, presente e (spero) futuro.

Carosello


Clock di Salvador Dalì

Clock di Salvador Dalì

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Pinocchio visto da Lorenzo Mattotti

Pinocchio visto da Lorenzo Mattotti

Pazienza, Samurai

Pazienza, Samurai

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Totò – Dirige la Banda del Paese

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Stanlio & ollio – vedo gli asini che volano nel ciel

Joni Mitchell-GOD Must Be A Boogie MAN

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https://i0.wp.com/stimuli.ca/wordpress/wp-content/uploads/2007/10/3666_4_2.jpg

A SILVIA

Silvia, rimembri ancora
Quel tempo della tua vita mortale,
Quando beltà splendea
Negli occhi tuoi ridenti e fuggitivi,
E tu, lieta e pensosa, il limitare
Di gioventù salivi?Sonavan le quiete
Stanze, e le vie dintorno,
Al tuo perpetuo canto,
Allor che all’opre femminili intenta
Sedevi, assai contenta
Di quel vago avvenir che in mente avevi.
Era il maggio odoroso: e tu solevi
Così menare il giorno.
Io gli studi leggiadri
Talor lasciando e le sudate carte,
Ove il tempo mio primo
E di me si spendea la miglior parte,
D’in su i veroni del paterno ostello
Porgea gli orecchi al suon della tua voce,
Ed alla man veloce
Che percorrea la faticosa tela.
Mirava il ciel sereno,
Le vie dorate e gli orti,
E quinci il mar da lungi, e quindi il monte.
Lingua mortal non dice
Quel ch’io sentiva in seno.

Che pensieri soavi,

Che speranze, che cori, o Silvia mia!
Quale allor ci apparia
La vita umana e il fato!
Quando sovviemmi di cotanta speme,
Un affetto mi preme
Acerbo e sconsolato,
E tornami a doler di mia sventura.
O natura, o natura,
Perchè non rendi poi
Quel che prometti allor? Perchè di tanto
Inganni i figli tuoi?

Tu pria che l’erbe inaridisse il verno,
Da chiuso morbo combattuta e vinta,
Perivi, o tenerella. E non vedevi
Il fior degli anni tuoi;
Non ti molceva il core
La dolce lode or delle negre chiome,
Or degli sguardi innamorati e schivi;
Nè teco le compagne ai dì festivi
Ragionavan d’amore

Anche peria fra poco
La speranza mia dolce: agli anni miei
Anche negaro i fati
La giovanezza. Ahi come,
Come passata sei,
Cara compagna dell’età mia nova,
Mia lacrimata speme!
Questo è quel mondo? questi
I diletti, l’amor, l’opre, gli eventi
Onde cotanto ragionammo insieme?
Questa la sorte dell’umane genti?
All’apparir del vero
Tu, misera, cadesti: e con la mano
La fredda morte ed una tomba ignuda
Mostravi di lontano.

Lungo Fucile

Ken Parker, per gli amici Lungo Fucile

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Ricomincio da Tre – Robertino

(SEGUE)…


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